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Selam Yemane
Selamawet all’anagrafe, Selam sul palco e per gli amici, questa giovane donna Eritrea è approdata in Europa, come molti altri, col fiorire del Terzo Millennio. Poetessa, cantante, artista. Un talento, sopito dalle difficoltà, coltivato nel silenzio della sua amata terra, l'Eritrea. A Roma ha sanato le ferite del suo drammatico viaggio verso la speranza fra le calde braccia del Baobab, Centro Policulturale, ma soprattutto luogo magico di incontro tra culture. Qui si immerge nella pace di una quotidianità possibile e scopre che i suoi pensieri in versi potevano trasformarsi in canzoni. Ha studiato musica, ha incontrato le sfumature della sua stessa voce. E da Selamawet è fiorita Selam. Canzoni e pensieri d’amore velati delle sfumature di una grande nostalgia per la propria terra. Ma soprattutto un viaggio della migrazione raccontato a ritmo di krar e kobero, strumenti tradizionali eritrei. Selam, infatti, scrive e canta le melodie di una tradizione antica, quella eritrea. Ma racconta anche l’incontro con una cultura, quella occidentale, con la quale ha deciso tempo fa di mescolarsi.
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